Questa è la storia di Laura (nome di fantasia). Ho chiesto proprio a lei di raccontarla perché credo che sia una situazione molto comune in cui tantissime donne finiscono per trovarsi e il modo in cui Laura l’ha gestita le ha permesso di prendere la strada giusta. Ovviamente non vi sto consigliando di prendere la sua decisione ma di seguire gli step che ha seguito lei per arrivarci.
Pubblico la storia in forma di intervista.
Com'era la tua vita prima di scoprire di essere incinta?
Una vita molto comune a dire la verità. Avevo 25 anni e appena terminato il mio corso di studi in infermieristica avevo trovato lavoro presso una clinica privata. Lavoravo molte ore, essendo all’inizio volevo fare pratica e anche farmi notare, ma non avevo ambizioni particolari di carriera. Mi piaceva quello che facevo.
Avevo il mio gruppetto di amiche storiche con cui uscivo il fine settimana, non siamo mai state molto festaiole. Al massimo qualche serata in discoteca ma soprattutto aperitivi e cene fuori, concerti e cinema. Ripeto, una vita tranquilla e molto comune.
Ero serena in ogni caso.
Avevi un compagno?
No, all’epoca ero single. Non avevo mai avuto storie particolarmente serie, soltanto una durata tre anni durante l’università, che si era conclusa quando lui aveva deciso di fare un dottorato all’estero e io gli ho detto che non avevo intenzione di spostarmi. Mi capitava di uscire con qualche ragazzo ogni tanto, magari ci frequentavamo per qualche settimana ma non diventava mai niente di ufficiale.
Come hai scoperto di essere incinta?
Mi sono accorta di avere qualche giorno di ritardo ma questo non mi ha preoccupato. Era estate, faceva molto caldo e il mio ciclo non è mai stato molto regolare. Quando i giorni di ritardo sono diventati dieci, ho deciso di fare un test di gravidanza ed era positivo.
Ho capito subito chi era il padre. Un ragazzo con cui mi ero frequentata fino a qualche settimana prima, una sera avevamo bevuto un po’ troppo ad una festa e avevamo avuto rapporti non protetti. O almeno è quello che credo di ricordare. Fatto sta che dopo quella sera non avevo avuto rapporti con nessun altro. Tuttavia la storia con quel ragazzo era già finita, mi aveva chiesto di prenderci una pausa per vedere altre persone e per me andava bene così. Avevamo capito entrambi che non saremmo mai stati bene insieme.
Che cosa hai fatto quindi?
Ho chiamato mia mamma e le ho chiesto di vederci. Ho sempre avuto un rapporto splendido con lei e sapevo che avrei trovato una persona comprensiva e soprattutto lucida, che mi avrebbe aiutato e supportato qualsiasi scelta avessi preso. Sono cresciuta senza mio padre, è morto quando avevo nove anni, quindi forse è anche per questo che il rapporto con mia mamma è sempre stato così stretto.
Come credevo, parlare con lei mi ha fatto subito capire cosa volevo. Ho pianto, ho preso qualche giorno di ferie da lavoro in cui ho mangiato gelato e patatine, ho dormito nel lettone come quando ero bambina e alla fine ho preso appuntamento per abortire. Non volevo un bambino adesso, non lo volevo così e lo sapevo con assoluta certezza. Questo non significa che sia stato semplice presentarmi all’appuntamento, ma sono convinta che sia stata la scelta giusta. Parlare con mia mamma ha reso tutto molto più semplice e avere il suo supporto senza condizioni è stato l’aiuto più grande che potessi ricevere. Mi sono fatta coccolare per qualche mese e poi sono tornata alla mia vita.
Oggi com'è la tua vita?
Sono felice.
Sono passati dieci anni e oggi ho due bambini, uno di due e uno di quattro anni, avuti con un uomo che amo e con il quale condivido la mia vita. Siamo una famiglia, ho il mio lavoro e mia mamma è stata la persona più felice del mondo di diventare nonna!