Il progetto Days
Il Progetto Days nasce dalla voglia e soprattutto dal bisogno di condividere con altre donne una situazione difficile: una gravidanza non programmata.
Il mio nome è Patrizia...
e sono rimasta incinta quando avevo 18 anni
Frequentavo l’ultimo anno di liceo scientifico e avevo un fidanzato fisso da due anni. Quando ho scoperto di essere incinta, lui è praticamente sparito e infatti oggi non è presente nella vita di mio figlio.
Se non fosse stato per i miei genitori, che ringrazio ogni giorno, e per altre donne conosciute online, avrei fatto scelte diverse, delle quali probabilmente mi sarei pentita in futuro.
Oggi Serena ha due anni e mezzo e io le auguro che il suo nome sia di buon auspicio per la vita che l’aspetta.
Come tutto è cominciato
Nonostante avessi l’appoggio dei miei genitori, mi sono sentita molto sola durante la gravidanza e per questo ho cominciato a cercare storie di ragazze come me online. Ho trovato delle donne stupende con cui confidarmi, a cui ho raccontato le mie paure, i miei dubbi e con le quali ho pianto non so quante lacrime. Dalle iniziali di quelle donne è nato il progetto Days, una community in cui qualsiasi donna può sentirsi ascoltata e accettata.
Ve ne presento qualcuna.
Quelle che non trovate qui preferiscono rimanere anonime, ma i loro nomi fanno parte dell’acronimo di questo sito (è il mio modo per ringraziarle!).
Alice
Anche Alice frequentava il liceo quando è rimasta incinta. Grande sportiva, praticava atletica a livello agonistico. Il padre del bambino è rimasto accanto a lei ma oggi, che Alessandro ha quattro anni, non stanno più insieme. Sono comunque degli ottimi genitori.
Luisa
La storia di Luisa è un po' diversa. Lei aveva 32 anni quando ha scoperto di essere in gravidanza ma non voleva avere figli. Non aveva un compagno, viaggiava per il mondo per il suo lavoro, non si fermava mai. Ha scelto di tenere sua figlia e oggi insegna yoga e meditazione. Ha riscoperto il valore delle piccole cose e si gode il suo tempo senza rimpianti.
Martina
Quando Martina è rimasta incinta, la sua famiglia era felice per lei. Ma lei sapeva di essere sola, non aveva un fidanzato né alcun progetto di vita ben definito. Viveva tra feste, alcolici e qualche droga, dormiva dove capitava e non aveva un lavoro. Scegliere di tenere il suo bambino ha significato cambiare letteralmente vita e trovare la propria strada. Martina dice sempre che suo figlio Andrea l'ha salvata.